La Commissione UE ha approvato per tutto il 2023 il regime agevolativo in favore delle imprese private che operano nelle regioni del Sud Italia (le Regioni interessate dal beneficio sono Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia), per ridurre il costo del lavoro e aiutandole a mantenere il livello occupazionale.
L’agevolazione prevede uno sgravio dei complessivi contributi previdenziali dovuti dai datori di lavoro pari al 30% fino al 2026, per poi scendere al 20% nel 2027 e al 10% nel 2029 per i contratti di lavoro a tempo indeterminato, determinato, ovvero per i contratti di apprendistato.
Spetta ai datori privati anche non imprenditori.
Sono esclusi i datori del settore agricolo, domestico, finanziario, le imprese soggette a sanzioni adottate dall’UE, gli enti pubblici economici e altri enti generalmente beneficiari di agevolazioni contributive.
L’ambito territoriale dell’incentivo è collegato alla sede di lavoro che deve essere ubicata nelle Regioni meno sviluppate o in transizione ovvero quelle che, nel 2018, presentavano un prodotto interno lordo pro capite inferiore al 75% della media EU27 o comunque compreso tra il 75% e il 90% e presentavano un tasso di occupazione inferiore alla media nazionale.
La legge di Bilancio 2021 aveva già previsto i finanziamenti per far proseguire il beneficio fino al 2029, in misura progressivamente decrescente. Per ciascun periodo però è necessario attendere autorizzazione della UE in deroga alla normativa sugli aiuti di stato.
L’incentivo continua ad applicarsi per il periodo che va dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023.